
La spinta verso l'oltre, l'altro, il diverso, ha attivato nell'essere
umano la capacità creativa di fondare ponti, attraverso il linguaggio,
che permettono la possibilità di incontro tra differenti parti di sé e
tra parti di sé e l’altro, che possono dare un senso ai cortocircuiti di
sofferenza, sollevandola.
Il lavoro clinico e psicoterapico è un
costruire ponti creativi attraverso il gioco e i paradossi nella stanza
di terapia.